I nostri pensieri


I NOSTRI PENSIERI

I NOSTRI PENSIERI CONFLUISCONO SPESSO NELLA FORMA SCRITTA, PERCHE’ E’ COSI’ CHE CI SENTIAMO DAVVERO PARTECIPI DEL NOSTRO FUTURO.


Come Truman Capote che sostiene di essere uno stilista perché si preoccupa più del posto di una virgola che nell’elezione del premio Nobel, anch’io nello scrivere ricerco l’eleganza e la precisione.
Angela Maria Moliterni


Si scrive per sfogarsi, quando si è tristi la scrittura libera dalla rabbia e alleggerisce i pensieri. Anche Jean Paul Sartre era d’accordo con me; infatti lui scriveva solo quando non era felice.
Francesca Consaga


Quando comincio a scrivere non so dove, né come completerò la mia opera: un po’ come Octavio Paz.
Donatello Quarato


Gli aforismi degli scrittori famosi lasciano spazio a molte interpretazioni differenti poiché sono ricchi di significati impliciti. Fra tutti Italo Calvino ha saputo rendere al meglio questo concetto quando ha sostenuto che “… Scriviamo per dare al mondo non scritto un’opportunità di esprimersi attraverso di noi”.  La scrittura, quindi, permette di esprimere le nostre emozioni e condividerle con gli altri.
Marianna Scarano


“I poeti, quando iniziano a scrivere una poesia, non sanno cosa finiranno per dire”. (O. Paz) Questa sono io: amo scrivere testi e racconti, ma quando incomincio non so mai come finirò.
Doranna Notarnicola


La scrittura serve ad esprimere qualcosa che non per forza deve essere accaduta, che non deve obbligatoriamente appartenere alla realtà, ma aiuta a viaggiare con la mente, ad abbattere le barriere della quotidianità. E’ il mondo non scritto di cui parla Italo Calvino.
Angela Fasano


Solo la scrittura mi dà la felicità, perché con essa riesco a vivere in un mondo tutto mio. Sono come Jean Paul Sartre che scrive solo quando è triste.
Maria Carmela Roberto



Io scrivo perché ci sono volte che, scrivendo, scopro i miei pensieri e, poi, da quei pensieri ne scaturiscono altri. Mi ritrovo quindi nel pensiero di Octavio Paz.
Erika Fumarola


“Scrivo per rispondere ad una domanda un bisogno interno” (J. L. Borges). Mai frase è stata più vera per me: io, infatti, scrivo per rispondere alle domande che mi servono, scrivo perché sento il bisogno di farlo, scrivo perché sento qualcosa dentro che devo tirar fuori.
Angelica Mansueto



Nella vita bisogna avere il coraggio di urlare i propri pensieri, le proprie impressioni, le proprie idee. E’ quanto sostiene Federico Garcìa Lorca scrivendo: “l’impulso normale di una persona sarebbe urlare tutti i giorni nello svegliarsi in un mondo pieno di ingiustizie e di miserie”.
Damiana Piangivino



A volte mi sfogo scrivendo; nella scrittura ci metto tutto quello che penso e che vorrei dire alla gente. Tutto ciò che il mio carattere mi impedisce di esternare.
Mary Laera



Condivido il pensiero di J. P. Sarte “Scrivo perché non sono felice”. Scrivere è un modo di lottare contro l’infelicità. Scrivere poesie mi aiuta a superare la tristezza, anche perché i miei scritti sono molto spesso di genere fantastico.
Enrico Paolo Fazio



Per me scrivere è motivo di sfogo! Tutte le volte che sono arrabbiata con me stessa e con il mondo mi piace sfogarmi con il mio diario o semplicemente con un foglio! E’ utile almeno per me!!!
Adriana Angiulli



Per me scrivere è anche un modo di protestare contro le ingiustizie della società che non ci ascolta.
Nicola Giacovelli

Per alcuni scrittori più scrivono più facile diventa scrivere. Per me e il contrario: è sempre più difficile . Per me il campo delle possibilità si riduce sempre più.
Giovanni Giura         



Noci creativa di Angela Maria Moliterni, Adriana Angiulli e Mansueto Angelica

Non avevo mai visto Noci da questo lato. Girando per le stradine di questo misterioso paesino, ho notato il dolce profumo dei fiori che ci ha accompagnati lungo questo tragitto. E' bello vedere ogni singola gnostra, che ci trasmette un ricordo profondo sulla nostra infanzia.
Passando da piazza Albanese, ho sentito un delizioso profumo di cornetti che mi invita ad entrare nel Bar Pace, ma con l'intervento della professoressa, sono stata costretta a tornare indietro e a  continuare questo “giro turistico”.
Ho sentito il cinguettio degli uccelli che per un momento mi porta a fantasticare in un magico paradiso, ma il suono di un clacson mi riporta alla realtà.
Questa esperienza mi ha aiutata a mettere in atto i nostri cinque sensi, essendo in un paese così piccolo.

Martedì 22

Martedì 22/11/2010 siamo andati in giro per il Centro Storico del nostro paese, Noci, e lo abbiamo osservato attraverso i nostri cinque sensi. Ognuno di noi ha appuntato sul proprio quaderno le cose che più lo hanno colpito, magari case abbandonate, odori  vari, abbai di cani, sapore di castagne e focacce cotte nei forni a legna,  muri di calce umidi per la pioggia.
Le cose che ci hanno colpito di più sono state Piazza Plebiscito, il Centro di ascolto, le “gnostre”, le scalinate, i vicoli stretti di pietra decorati da fiori e piante rampicanti, il negozio di bambole all’ angolo di Porta Barsento, la vecchia iscrizione in latino medievale che racconta la “ Leggenda del noce”, l' odore di cornetti caldi appena sfornati, l'aria fresca e "antica", i muri di calce umidi.
Ripercorrendo quelle strade e osserevando le cose che abbiamo citato prima abbiamo scavato nel nostro passato e abbiamo riprovato  sentimenti ed emozioni che credevamo scomparse.
 A proposito di passato... Iniziamo a ricordare.
Piazza Plebiscito ci ricorda una serata passata tra amiche in cui rischiavamo di spezzarci l’osso del collo “pattinando” sul pavimento di pietra reso sciovoloso dalla pioggia.
Il Centro di Ascolto ci riconduce alla scorsa estate quando abbiamo partecipato ad uno spettacolo di danza insieme alla Banda del nostro paese.
Le cosiddette “gnostre” e le scalinate che ci hanno molto colpito e dinanzi alle quali siamo rimaste affascinate e ad una di noi è parso di sognare e di non poter più uscire di lì.
I vicoli stretti di pietra decorati da fiori e piante rampicanti che caratterizzavano le zone più curate del Centro Storico.
Il negozio di bambole all’ angolo di Porta Barsento che ci riporta alla nostra infanzia e a quel mondo in cui la nostra felicità dipendeva da una semplice ed inanimata bambola di pezza che per noi era come un’ amica vera.
La vecchia iscrizione in latino medievale che ci riporta al progetto di cittadinanza e costituzione intitolato" Filippo I D' Angiò e la leggenda del noce" che ci ha impegnato lo scorso anno.
L' odore dei cornetti caldi appena sfornati che ci riporta a tante serate in cui una di noi construingeva le altre ad andare in giro per il paese per trovare una cornetteria aperta.
L' aria fresca e "antica" ci riconduce indietro nel tempo e ci ha fatto immaginare come vivevano i nostri antenati in quelle piccole case così semplici ed essenziali fatte di calce bianca resa umida e fresca dalla pioggia.
Queste sono solo poche delle cose che ci hanno colpito durante questa magnifico pomeriggio trascorso ad esplorare il nostro Centro Storico; ci siamo rese conto di non conoscerlo veramente. E' stata comunque una bella esperienza.
Doranna Notarnicola
Francesca Consaga   
Marianna Scarano